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Le nuove leve: Alessandro Pozzo

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In evidenza Le nuove leve: Alessandro Pozzo
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Oltre ad essere una porta di confine col passato glorioso del motociclismo, i due tempi rappresentano anche una scuola d’eccezione – secondo molti, la migliore – per i piloti. Dal carattere del motore, potente quanto scorbutico, che non ammette errori, passando per la ciclistica agile e leggera, queste moto hanno forgiato gli attuali protagonisti della scena internazionale. 

Non sorprende dunque, anche alla luce dei costi limitati rispetto alle nuove classi minori, che diversi giovani abbiano ricominciato a cimentarsi con i motori a miscela. Tra questi c'è Alessandro Pozzo. Il quindicenne piemontese ha appena concluso la sua seconda stagione nel campionato International Grand Prix. Pur partecipando nella categoria 125GP soltanto nelle vesti di wild-card, Pozzo si è rapidamente fatto notare dagli avversari. 

“Le due tempi sono un’ottima scuola – ha osservato – Rispetto alla Moto3, per esempio, a 6000 giri ha molti cavalli in meno. Devi imparare a gestire l’erogazione, a staccare senza freno motore, e andare ad altissima velocità a centro curva perché sono moto estremamente leggere”. 

La passione di Pozzo per le corse è, come spesso accade ereditaria. “Mio padre (Paolo, che gli fa da preparatore) ha partecipato a gare in salita ed in pista – ha raccontato – Quando avevo cinque anni, qualcuno ha assemblato un circuito nella piazza del mio paese, Ala di Stura, per consentire ai piccoli di provare delle minimoto. Mi ricordo che mi divertii molto, ci siamo avvicinati così”. 

Da lì, Pozzo non si è più fermato, seguendo il consuetocursus honorum.  

“Dopo qualche anno di minimoto sono salito su una miniGP per abituarmi all’uso del cambio, ma sono riuscito soltanto a fare delle prove – ha spiegato – I costi sono altissimi, ed in Moto3 è anche peggio. Ho passato le prime selezioni della Rookies Cup, ma la trasferta in Spagna era troppo impegnativa e quindi non ci sono andato”.

Nella IGP, invece, Pozzo ha trovato un ambiente su misura per lui. 

“Sono il più giovane, ma ho trovato una grande accoglienza – ha raccontato – Chiedo sempre consigli agli esperti, Gnani in particolare, e mi danno tutti una mano. È bello ascoltare persone con molti anni di corse sulle spalle. Mi sono sentito parte del gruppo fin dalla prima gara, non mi era mai capitato altrove”. 

Fin qui, Pozzo ha partecipato a tre gare da wild-card sia nel 2014 che nel 2015. Il ricordo più bello rimane la rimonta su Bergamaschini a Varano. 

“Ero in pole position ma ho fatto una partenza disastrosa – ha detto con un sorriso – Rimontare è stato emozionante. Il gomito a terra? Quello lo metto spesso, ma principalmente perché sono alto. E poi mi sono ispirato a Marquez, che ha introdotto un nuovo modo di guidare. Ma il mio punto di forza è la staccata”. 

Ma invece che frenare, Pozzo ha intenzione di accelerare, correndo a tempo pieno la prossima stagione.

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